Cucina d'identità

Non è solo l’anima misteriosa dell’oggetto di Giorgio Morandi, o la metafisica dello spazio vuoto di De Chirico, a permeare le coordinate esistenziali del quotidiano. La traccia stessa dell’anima di chi quegli spazi, e quei semplici oggetti, attraversa e usa ogni giorno, s’imbriglia nelle caffettiere, nei bicchieri usati, nelle pentole e padelle, nei suppellettili impeccabili o pericolanti, nelle stesse crepe dei muri.
 
E’ la cucina, il luogo dove ogni giorno ri-comincia e si rinnova l’entusiasmo e la fatica del vivere.Da uno scatto all’altro, quasi un “giallo d’autore” visivo, che si anima a cominciare  dall’assenza stessa dei suoi protagonisti.
 
Il canovaccio è dato dagli elementi minimi che fanno l’identità di una cucina, come in una ricerca sociologica a tutti gli effetti: il tavolo, i fornelli, le pentole, il lavello, la caffettiera ecc. Da lì le variazioni sul tema. Così dai dati finiti, le combinazioni più infinite nel rocambolesco romanzo di ogni attore.
 
Non senza una rassegna dei tipi psicologici da scoprire e indovinare (l’antiquario o il giornalista, il fotografo, lo sportivo, ma anche il single o chi condivide lo spazio del culto del cibo), il grande discrimine sembra essere fra chi si concede il tempo del cucinare, caricandolo anche di dense valenze oggettuali, e chi lo vive distratto e di fretta. Ma dalla cucina irrinunciabile, ai minimali messaggi del provvisorio, il bisogno sembra essere lo stesso: un luogo per ritrovare il sé, ma in quello “spazio” di confine conteso fra il sé pubblico e l’io privato.

 

Il progetto è in continuo divenire, sempre alla ricerca di cucine e di persone da raccontare...qua una piccola selezione di scatti con una didascalia per ognuna, estrapolata da un' intervista. Il nome, l'età, un tratto distintivo e poi qualche riga di presentazione...

 

Durante gli studi universitari ho avuto modo di appassionarmi all'antiquariato ed avvicinarmi al mondo del collezionismo.

In cucina preparo tutti i giorni per me, la mia compagna e mio figlio anche se la sua funzionalità sembra sacrificata all'estetica, essa mi rappresenta e ne sono assai geloso.

L'ho realizzata io senza un programma, nata in progressione con quello che avevo e con ciò che è arrivato poi.

Precedenza all'estetica, alla cura e al calore che spero susciti questo luogo.

 

Simone 53 anni, Castello Ginori di Querceto (PI)

COLLEZIONISTA D'ARTE

La cucina è stata un' opera di mediazione con i miei genitori, avrei scelto altre cose, ma loro l'hanno finanziata.

Io e Riccardo ci conosciamo da un anno e mezzo, dopo cinque mesi è venuto ad abitare da me.

Mi occupo della cucina, le poche volte che lo facciamo insieme litighiamo, lui maniaco del controllo ed io affezionato al mio disordine.

Entrambi amiamo l'intimità in casa, guardare un film e se mangiamo con amici, meglio essere noi gli ospiti.

 

Fulvio 32 anni e Riccardo 29 anni, Firenze

COPPIA

Abitavamo in montagna a Maresca, si lavorava alla fabbrica di munizioni SMI e finita la guerra nel '48 ci siamo trasferiti vicino Pistoia.

Per me fu dura ambientarmi per il clima caldo e anche per colpa degli abitanti: fumavo, portavo i pantaloni corti e mettevo lo smalto, a Bottegone non erano ancora pronti a queste donne!

Cuciniamo solamente quando vengono i nipoti a trovarci, quando siamo soli ci disbrighiamo con poco.

 

Ivano 88 anni e Graziella 80 anni, Bottegone (PT)

INSIEME DA 62 ANNI

 Condividiamo in dieci persone questa abitazione, siamo artisti, artigiani, principalmente vegetariani.

Facciamo attività sociali, laboratori, la cena del mercoledi è aperta a tutti.

La cucina è stata recuperata, i fuochi ad esempio li ha donati la Casa del Popolo.

La nostra comunità ospita persone che hanno necessità.

Ognuno di noi cucina a turno, il momento della cena è quello di massima condivisione e scambio; questo spirito è rappresentato sulla cappa della cucina, interamente dipinta da noi.

 

Associazione "Il melognano", Firenze

CUCINA IN COMUNITA'

In seguito ad un incidente stradale ho perso la vista, doppio trauma per me poichè ho dovuto smettere di fare il cuoco per molti anni, fino a che un giorno decisi di ricominciare.

Ho conosciuto un pasticcere, anche lui cieco ed è partito il progetto delle "Cene senza senso", cene al buio fra normovedenti.

La mia soddisfazione è quella di essere tornato in cucina dopo che dei vedenti mi avevano scoraggiato chiedendomi:

"Tu vorresti mai un cieco come cuoco?"

Ed invece eccomi qua, con la mia rivincita.

 

Emiliano 40 anni, la moglie Giulia 35 anni, la figlia Miriam Camilla 6 anni, Rosano (FI)

CHEF NON VEDENTE

In Sono originario dell’India, prima di arrivare in Italia ho passato vent’ anni in Argentina come missionario.

Undici anni fa sono arrivato a Reggello (FI) dove ho imparato la lingua e le usanze italiane.
La cucina è moderna, acquistata dal mio predecessore.
Cucino cibi semplici: legumi, riso, verdure, pochissima carne.
Raramente vado ospite dai fedeli, principalmente per anniversari di matrimonio.

 


Don Giovanni 63 anni, Parrocchia di Malmantile (FI)
SACERDOTE

Provengo dalla Sardegna ma sono sedici anni che abito a Firenze dove faccio l’insegnante di sostegno precaria.

Siamo in affitto e questa orribile cucina era già qui, per questo l’ho personalizzata con cartoline di viaggi, foto e giocattoli di Niccolò.
La cucina così disordinata mi piace ma è anche motivo di litigio col mio compagno; lo scolapasta che ingombra il passaggio al rubinetto, deve stare proprio lì dove l’ho messo, non lo vedo da un’ altra parte.
Preferisco l’estetica alla praticità, se dispongo una cosa non è a caso, ma fa parte di un quadro preciso.

 

Irene 36 anni e il figlio Niccolò di 11 anni, Firenze
AMO L’ESTETICA

 

 

 

 

Sono un fotografo e mi occupo principalmente di reportage.
Da solo mi nutro di qualsiasi cosa trovi, dalla rimanenza del giorno prima al nulla del frigorifero, invece quando sono in compagnia mi piace cucinare, soprattutto lo spezzatino con patate e mentre lo faccio non voglio nessuno intorno, solo musica e prosecco.
Ho una compagna e con lei cucino io, lei non ama farlo.
Sono un uomo molto individualista e anche la mia compagna, infatti viviamo in case separate. Quando stiamo insieme è perché lo vogliamo davvero, godendo così a pieno l’uno dell’altro. 

 
Giacomo 40 anni, Castello Ginori di Querceto (PI)
ARTISTA, FOTOGRAFO

 

 

 

 

Siamo in quattro a condividere questa casa, tre fotografi e una hair stylist, l’abitazione  è tipica milanese anni ‘40, con i balconi comunicanti. Ci abitiamo da quindici anni, tutti ci ricordiamo di quando il soffitto cedette a causa di un allagamento.

La cucina è grande e quando coincidono gli orari mangiamo insieme e organizziamo tornei di ping pong sul tavolo.
Tutta la casa ci rappresenta, piano piano l’abbiamo arredata con oggetti e mobili poveri ma sempre con un’attenzione all’estetica.Quadri vintage come quello di Teomondo Scroforo e una piccola galleria fotografica dove tutti i nostri amici fotografi lasciano una loro opera.

 

Niccolò, Giulia, Chiara e Edoardo fra i 26 e i 41 anni, Milano
COINQUILINI

 

 

 

 

Abito da solo e la cucina è il posto migliore dove ascoltare un vinile, ne sono collezionista.

La musica mi emoziona e tendo a trovare nella cucina un modo di coccolarmi a fine giornata, quando invece non ho voglia chiamo un take away. 
Sono un solitario ma ammetto che cucinare per altre persone è più stimolante e si sbagliano meno anche le dosi!
I bocconcini di pollo agli agrumi sono il mio cavallo di battaglia. Ricordo di un hamburgerata con amici quando a fine cena lasciai la fiamma accesa sotto la piastra e ho quasi incendiato la cucina. Sono un single, felice dentro me stesso.

 

Lorenzo 39 anni, Firenze
PICCOLO IMPRENDITORE NELL’ABBIGLIAMENTO

 

 

 

 

Da bambina non mi era permesso l’accesso alla cucina,

da adulta non ho mai avuto il tempo.
Non ho una vera passione per la cucina, penso però di avere delle buone intuizioni sui condimenti e cotture, non tanto sulle alchimie.
La mia piccola casa è all’interno di un castello e risale almeno ai primi dell’800. Piena di giornali e opere d’arte.
Ogni tanto, amici con capacità di adattamento e fantasia, sono miei ospiti e i piccoli fuochi di cui dispongo funzionano perfettamente, soprattutto se qualcuno più esperto cucina per me.

 

Elena 43 anni, Castello Ginori di Querceto (PI)
VIVO PER L’ARTE

 

 

 

 

La cucina rispecchia il momento storico della mia vita: 

creativo, disordinato ma pieno di progetti e buone intenzioni.
Sono divorziata, madre di tre figlie e finalmente sola.
Sono naturopata, giornalista, artista, scrittrice e atleta.
Ho un cane, un gatto e tre pappagalli, quello in foto è il pezzo forte, Cagliostro.
Sempre innamorata: di un progetto, di un’idea o di qualcuno che non lo sa, l’importante è esserlo.

 


Francesca 49 anni, Querceto (PI)
NATUROPATA

 

 

 

 

Il gruppo di artisti Mutoid nasce a Londra. A partire dal 1991 ci siamo trasferiti a Santarcangelo di Romagna per fare musica e performance artistiche con cyborg e mostri di metallo creati con scarti di tubazioni e automobili. Siamo una ventina e giriamo  l’Europa per vivere di musica e arte di strada.
Io sono scozzese, musicista Rock e pratico il Buddismo. Sono il cuoco di casa quando lo faccio mi sento un artista. Un piatto è come una canzone per me, infatti faccio spaghetti alla chitarra! Ho costruito la casa insieme alla mia compagna Elisa  attaccando due contanier  e recuperando pezzi in giro.
La scelta artistica della casa è di Elisa e l’arredo stile animalier fa parte della cultura Rock’n’Roll.

 

Andy 46 anni e Elisa 28 anni, Santarcangelo di Romagna(RN)
NEL CAMPO DI MUTONIA

 

 

 

 

Sono scozzese e vivo nel campo Mutonia dal ‘92.
Per vivere faccio sculture di ferro, spettacoli di fuoco e laboratori sull’arte del riciclo creativo nelle scuole della zona. 
Seguo una dieta vegetariana e mangio solo cibi freschi e di stagione. Quando i miei due figli erano più piccoli facevamo l’orto, adesso che sono cresciuti ed io non ho più tempo abbiamo smesso.
Mi piace sia la cucina thailandese che quella indiana e condisco spesso col curry. Quando ho ospiti accompagno il pasto con il vino.
La cucina esterna è un punto d’incontro con le persone che passano a trovarmi ci mettiamo seduti a parlare.
La lampada rossa che vedi sopra al tavolo l’ho trovata intatta dentro un cassonetto a seguito dei festeggiamenti per il Capodanno cinese a Macerata. 

 

Nikki 52 anni, Santarcangelo di Romagna (RN)
L’ARTE CREATIVA DEL RICICLO

 

 

 

 

Vengo dal Senegal e da sette mesi vivo a Pontedera con mia zia e mio fratello. Qua la nostra comunità è molto presente e mi mantengo vendendo in spiaggia, braccialetti che produco io. Non penso di restare qua a lungo desidero tornare presto a vivere nel mio paese vicino a Dakar.

Mi piace molto cucinare e quando lo faccio penso a mia mamma rimasta in Africa. Il giorno della foto stavo preparando il mafè, stufato di riso con salsa di pesce e verdure. Lo abbiamo mangiato tutti insieme col fotografo.
Quello nella foto alla porta è il nostro marabout “uomo santo” che noi consultiamo per le decisioni importanti. 

 

Ramatoulaye Wagne 23 anni,  Pontedera (PI)
VIVO CON LA MIA FAMIGLIA AFRICANA

 

 

 

 

Ho sempre vissuto a Firenze, da due anni sono sposata con Ingrid.

La cucina l’abbiamo progettata insieme, lei voleva un piano di cottura professionale perché ama cucinare.
Associo la nostra cucina al momento d’ intimità, di condivisione, amiamo soffermarci con i nostri amici a parlare lì visto che la cena non è mai pronta. 
Vedendo la foto la trovo molto accogliente, ma noto con dispiacere quell’adesivo sotto al lavandino, stasera lo tolgo subito!


Lorenza 36 anni, Ingrid 38, Firenze
MOGLI INNAMORATE

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